Ultima modifica: 14 Giugno 2018
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Benessere a scuola – Educazione alla salute

BENESSERE A SCUOLA

“Ben essere a Scuola” rappresenta il processo educativo attraverso il quale gli individui apprendono ad assumere consapevolmente decisioni utili al mantenimento ed al miglioramento della propria salute. Processo che continua per tutte le tappe della vita, migliorando le abilità per la vita quotidiana.Per l’O.M.S., infatti, scopo dell’educazione alla salute è aiutare la popolazione ad acquisire benessere attraverso i propri comportamenti ed i propri sforzi: essa si fonda, in primo luogo, sull’interesse che i singoli manifestano per il miglioramento delle loro condizioni di vita e mira a far percepire agli individui come i progressi della salute derivano anche dalla loro responsabilità individuale. Benessere a scuola, pertanto, non si occupa solo della trasmissione delle informazioni intorno ai fattori di rischio delle malattie, ma anche degli strumenti e delle strategie utili a rafforzare nei soggetti la motivazione al cambiamento, quest’ultimo inteso come profondamente influenzato dalle condizioni sociali, economiche e culturali. Perciò  si intende il processo che mette in grado le persone di aumentare il controllo sulla propria salute e di migliorarla agendo contemporaneamente su diversi aspetti dello stile di vita e sul rinforzo di conoscenze, di abilità individuali, nelle scelte che hanno un impatto sulla salute.  La scuola, in questo contesto, si rivela luogo privilegiato nell’acquisizione di conoscenze e comportamenti utili al conseguimento di tali obiettivi.

ATTIVITÀ RELATIVE AL “BENESSERE”                                                                                            anno scolastico 2013/2014

Da anni il nostro istituto favorisce il benessere dei nostri studenti sia per un “star bene” a scuola che per un bagaglio personale di inserimento nella società in azioni di aiuto “a compiere scelte coscienti e responsabili e a formarsi una cultura della sicurezza per tutelare la salute e il benessere personale fisico e psichico”.

Le attività, già consolidate e inserite con esito positivo nel nostro POF o come nuove proposte, per il nuovo anno scolastico, dovranno essere deliberate dai diversi Consigli di classe nella prima seduta per una effettiva collaborazione e per un eventuale inserimento nella programmazione disciplinare dei singoli docenti o per uno sviluppo interdisciplinare, a supporto dell’apprendimento e del percorso formativo.

 

Classi prime (tutte le classi)                                                                                                                        Progetto di prevenzione alle dipendenze ( fumo, alcol, droghe)

Costruire e realizzare un percorso interno, tra i docenti disponibili per un’azione interdisciplinare (es.: lettere, diritto, scienze …), ed esperti esterni di informazione e di educazione per la prevenzione al tabagismo. Inoltre è possibile fare un concorso interno “Cerchiamo uno slogan per una vita …. libera dal fumo” per una partecipazione attiva e creativa degli studenti.

Interventi esterni, a costo zero, saranno in collaborazione con la Polizia locale di Zogno e con operatori di una comunità per il disagio e la prevenzione.

Classi seconde:

  • Progetto di educazione all’affettività e alla sessualità (per tutte le classi): in collaborazione con il Consultorio “Priula” di Zogno (vedi progetto allegato) per riflettere su aspetti affettivi e relazionali e su argomenti legati alla sessualità.
  • Progetto Volontariato – no profit  (per le classi 2R e 2S) in collaborazione con il CSV di Bergamo. Le esperienze di volontariato – no profit offrono un bagaglio di linguaggi, contenuti e possibilità relazionali che possono essere delle risorse fondamentali delle materie nonché un ponte di connessione importante fra lo studio delle discipline e il contesto di realtà dei ragazzi. Partendo dalla programmazione è possibile individuare per le diverse materie di insegnamento, dei contenuti specifici per i quali il “volontariato” e le diverse competenze messe a disposizioni dalle associazioni possono risultare degli strumenti di supporto all’apprendimento. Al termine del percorso sia proposto agli studenti la creazione di spot “Pubblicità e Progresso” per un possibile concorso interno all’istituto e con le associazioni del volontariato del territorio. E’ possibile, inoltre, individuare un nesso con il progetto Alternanza relativamente da svolgere come preparazione durante il secondo anno.

Classi terze (per tutte le classi)                                                                                                                 Progetto “Martina”- parliamo ai giovani dei tumori – lezioni contro il silenzio                                                                                                                                                                                                            Come l’anno scorso, in collaborazione con un gruppo di Oncologi e soci dell’associazione Lions Club Valle Brembana incontri con l’obiettivo di diffondere e promuovere tra i giovani una cultura del benessere attraverso una corretta informazione scientifica della malattia, l’adozione di sani stili di vita e una campagna di sensibilizzazione tesa a favorire una diagnosi tempestiva dell’insorgenza dei tumori con controlli periodici preventivi.

 

PROGETTO LEGALITÀ:classi 4A e 4B; 3G,4G e 4H; 4Re 2L

Ogni singola classe progetta percorsi per educare alla Legalitàper sviluppare una riflessione sul ruolo del cittadino nella partecipazione e nella costruzione di una società democratica,sul rapporto tra comportamenti legali e illegali, attraverso un confronto su argomenti specifici:

  • analisi dei fenomeni legati alla criminalità organizzata
  • le mafie e la cultura mafiogena
  • i gesti di illegalità quotidiana
  • legalità/illegalità
  • il nord: terra di conquista mafiosa
  • le buone azioni
  • i beni confiscati.

In collaborazione con LIBERA di Bergamo e con la RETE S.O.S. per costruire i singoli interventi in aula, per incontrare i testimoni e i familiari di vittime di mafia, organizzare un viaggio in alcune zone della Sicilia, della Calabria e della Campania per visitare alcuni luoghi simbolo della lotta antimafia, e conoscere le esperienze dei giovani che hanno scelto di stare dalla parte giusta lavorando sui terreni che sono stati confiscati ai mafiosi.

Inoltre, come gli anni scorsi, sono previsti, per tutte le quarte classi, incontri con le Forze dell’Ordine (Carabinieri e Guardia di Finanza) per azioni a tutela della legalità e con un testimone della legalità

PROGETTO “NESSUNO DA VICINO E’ NORMALE”: classi 4R, 4BL, 5R e 5S

In continuità con il progetto dello scorso anno, vengono riproposti incontri con gli operatori dell’Azienda Ospedaliera di Treviglio. L’obiettivo è di far riflettere gli studenti sul tema della “normalità/diversità”, in modo da integrare i contributi teorici della conferenza, con riflessioni ed esperienze personali, stimolando curiosità e interesse per l’argomento.

SPORTELLO DI ASCOLTO – CIC   

Il  C.I.C.  è un servizio per i giovani, si configura come centro di ascolto dei loro bisogni, dei loro problemi. Possono individuarsi due funzioni fondamentali:

  •  offerta di informazione agli studenti in grado di soddisfare in forma qualitativamente valida alcuni loro bisogni: informazioni legate a diversi problemi e interessi ;
  •  offerta di consulenza in grado di accogliere e saper accogliere richieste di studenti in difficoltà e/o desiderosi di un orientamento nei propri problemi psicologici e sociali.

 Non si tratta quindi di un intervento volto a modificare i fattori che direttamente provocano disagio in adolescenza, ma di un progetto che mira ad istituire nella scuola organismi (i CIC) che possano servire a migliorare le condizioni generali della vita scolastica (strutturali, organizzative, relazionali) per far compiere un salto di qualità alle attività di prevenzione già in atto nelle scuole e per promuoverne di nuove.

Oggi più che mai, i giovani incontrano numerosi ostacoli che rendono difficoltoso il passaggio dall’età adolescenziale all’età adulta: i mutamenti della struttura familiare,le difficoltà di inserimento nel mondo del lavoro, l’essere più di altri esposti alla ritualità dei mass-media e all’enfasi consumistica, possono essere cause e fattori del disagio.

Per evitare che il disagio tipico dell’età giovanile divenga patologico e sfoci in devianza occorre avviare adeguati programmi di prevenzione.




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